OvertureMaps: cos’è e come si inserisce nell’ecosistema di OpenStreetMap?

Maurizio Napolitano
7 min readDec 24, 2022

A metà dicembre 2022 viene lanciata Overture Maps Foundation con questo slogan

“Powering current and next-generation map products by creating reliable, easy-to-use, and interoperable open map data””Potenziare i prodotti cartografici attuali e di nuova generazione creando dati cartografici aperti affidabili, facili da usare e interoperabili” — da https://overturemaps.org/

i nomi che supportano questa iniziativa sono molto importanti Amazon, Meta, Microsoft e TomTom all’interno poi di Linux Foundation.

Questo ha fatto subito scattare l’attenzione di diversi media di settore vedendola da subito come “ l’alleanza per le mappe digitali che sfida Google Maps “, infatti TechCrunch scrive

“The Linux Foundation has partnered with some of the world’s biggest technology companies to develop interoperable and open map data, in what is a clear move to counter Google’s dominance in the mapping realm.

La Linux Foundation ha collaborato con alcune delle più grandi aziende tecnologiche del mondo per sviluppare dati cartografici interoperabili e aperti, in quella che è una chiara mossa per contrastare il dominio di Google nel regno della mappatura.- techcrunch.com

ed è molto difficile per chiunque si interessi del mercato ICT pensare che non sia questa l’intenzione.
In questi ultimi anni le aziende coinvolte — e non solo — hanno cominciato a fare investimenti nell’informazione geografica.
Lo hanno fatto avvicinandosi lentamente, e poi in maniera sempre più concreta, ad OpenStreetMap.
Sono già diverse edizioni di State of the Map — la conferenza internazionale di OpenStreetMap — dove la presenza di Facebook (Meta), Apple, Microsoft, TomTom non è solamente presente come sponsor dell’evento ma anche con interventi dove raccontano come usano i dati e come si rapportano con la comunità:

Questi sono gli esempi di alcune delle multinazionali più famose ma la lista può proseguire con molti altri attori come Mapbox, MapTiler, ESRI, Grab, Uber, Tesla, ed anche la stessa Google con alcuni casi (ormai superati) come il layer di dati del trasporto pubblico Varsavia, o del gioco della, allora, startup interna Niantic.

Pertanto, quella di convergere verso un progetto che genera un bene comune d cui, chiunque, può trarre vantaggio e proseguire in ottica anche di mercato è diventata, nel tempo, una esigenza naturale.

OpenStreetMap, dalla sua nascita (2004) ad oggi ha cambiato il mondo della cartografia digitale.
Da prima è diventato il progetto di riferimento di quella che viene chiamata l’informazione geografica volontaria ( VGI — Volunteered geographic information), per poi ribaltare anche sul piano tecnico molti degli approcci della fruizione online di mappe e non solo (= neogeografia) ed ora si trova ad attrarre anche l’interesse di multinazionali.

La domanda che quindi ora è lecito farsi è “ Perché allora serviva OvertureMaps?”.
Leggendo FAQ della nuova iniziativa si trova una spiegazione per cui dichiara di volersi distinguere.

Alla domanda:

What is the relationship between Overture and OpenStreetMap? quale è la relazione fra Overture e OpenStreetMap? — overturemaps.org

Si trova questa risposta

Overture is a data-centric map project, not a community of individual map editors. Therefore, Overture is intended to be complementary to OSM. We combine OSM with other sources to produce new open map data sets. Overture data will be available for use by the OpenStreetMap community under compatible open data licenses. Overture members are encouraged to contribute to OSM directly.

Overture è un progetto cartografico incentrato sui dati, non una comunità di singoli editor di mappe. Pertanto, Overture intende essere complementare a OSM. Combiniamo OSM con altre fonti per produrre nuovi set di dati cartografici aperti. I dati di Overture saranno disponibili per l’uso dalla comunità OpenStreetMap con licenze open data compatibili. I membri di Overture sono incoraggiati a contribuire direttamente a OSM. — overturemaps.org

In questa risposta, assieme a quelle con cui il progetto si presenta, fa subito capire come l’iniziativa voglia prendere le distanze dalla comunità: “ è un progetto che mette i dati al centro e non una comunità di singoli mappatori”.

Se si visita la pagina di OpenStreetMap alla voce “ about” si trovano invece una serie di parole chiave come open data, conoscenza locale e guidato dalla comunità.

Questo evidenzia quello che è la forza di OpenStreetMap e del motivo per cui ha e continua ad avere questo successo: creare una risorsa accessibile a chiunque ( open data), con un alto livello di dettaglio ( conoscenza locale) creata da una comunità che la cura e ne definisce le regole ( guidato dalla comunità).

L’ultimo aspetto, per quanto potente, porta tanta entropia che è poi quella per cui diversi si lamentano.
Le stesse multinazionali citate fino ad ora hanno imparato a loro modo come interagire per riuscire a portare avanti anche i propri interessi.

Vedere la dichiarazione di OvertureMaps che si presenta discostandosi da OpenStreetMap evidenziando quel “ non una comunità di singoli mappatori” e aggiungendo poi nelle premesse parole come “ dati aperti affidabili, facili da usare e interoperabili” fa intuire che il tentativo è quello di cercare di avere più “ libertà “ ( = visto come “non dovere discutere con troppe singoli”) nelle scelte e cercare di dare maggiore riuso.

OpenStreetMap si basa su un modello di dati molto aperto che si sviluppa dal basso usando una folksonomia che permette di descrivere qualsiasi oggetto e di evolverlo nel tempo.
Quindi, quello che ieri era un punto che descriveva una scuola con pochi attributi (es. l’essere una scuola e il suo nome), nel tempo si è trasformato in un poligono con ulteriori attributi (es. il grado di istruzione che si raggiungere, se pubblica o privata ecc…) a cui poi è stato aggiunto un ulteriore punto che ne fa parte ad indicare l’ingresso principale (spostando così anche qualche attributo lì come il numero civico) per poi evolversi verso una geometria ancora più complessa che comprende anche la recinzione, il parcheggio, la palestra, la sede staccata ecc…

In questo modo OpenStreetMap, tramite i suoi contributori, si è evoluta in maniera impressionante con un livello di dettaglio incredibile ma non uniforme.
Uniformità che, sia chiaro, manca anche in tantissime mappe online (con la differenza che OpenStreetMap offre i dati) a partire da Google Maps (e non è un caso che le Nazioni Unite contribuiscono ad OpenStreetMap per avere i dati di zone dove altri non arrivano per niente o che sia una delle soluzioni più importanti per gli aiuti umanitari).

In questo caso però si tratta di uniformità territoriale, ma sul piano dell’uniformità del modello dei dati, la complessità aumenta notevolmente in quanto, in diverse zone, possono esserci modalità diversi di raccolta dei dati.
Aggiungiamo poi che, per usi commerciali come la navigazione assistita, il punto di vista dei dati da raccogliere cambia notevolmente: gli edifici sono importanti, ma è altrettanto importante che siano visti come punti di interesse (quindi un punto che ne identifica l’ingresso), così come, alcune tipologie di dato possono avere un interesse secondario.
OvertureMaps dichiara nelle sue FAQ quali sono i dati che intende raccogliere e mettere a disposizione (entro la prima metà del 2023) e si tratta — per ora — di edifici, confini amministrativi e strade che in futuro però saranno arricchiti ancora di più (esempio con le informazioni tridimensionali).

Ci sarà un distacco da OpenStreetMap? OpenStreetMap perderà appeal? Si creeranno nuove sinergie? Ci saranno nuove opportunità?
OvertureMaps sembra dichiarare l’importanza di OpenStreetMap fornendo anche supporto.

Questo è anche abbastanza naturale in quanto, essendo i dati di OvertureMaps derivati da quelli di OpenStreetMap, ed essendo questi ultimi distribuiti sotto licenza ODbL, rimane l’obbligo di lasciare la banca dati aperta.
OvertureMaps dichiara anche che utilizzerà un modello in dual licesing dove usare ODbL o CDLA Permissive — una licenza studiata da Linux Foundation con vincoli di riuso molto leggeri — che probabilmente sarà il modo attraverso cui distinguere i membri della fondazione da chi invece farà solo uso dei dati e dei servizi a disposizione per utilizzarli in varie forme (geocoder? rendering web? rendering vettoriale? dati in formati gis? sistemi di routing? …).

Una questione che ben fa sperare è il fatto che, comunque, OvertureMaps nasce dall’esperienza di queste multinazionali nel rapporto con OpenStreetMap e, le persone che ne fanno parte, devono molto a quel progetto e a quella comunità e sono consci della forte dipendenza verso di essa, è molto probabile che si avranno ulteriori evoluzioni.
Quello che invece più preoccupa è quello che Stefano Zacchiroli evidenzia nella mailing list di NEXA il fatto che, se queste aziende prima contribuivano finanziariamente a OpenStreetMap, ora il loro contributo si andrà a ridurre a favore di OvertureMaps.

Il dibattito comunque è molto ampio e sul forum di OpenStreetMap se ne sta discutendo da un po’.
Il consiglio e di dare una sbirciata lì.

Originally published at https://de.straba.us on December 24, 2022.

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Maurizio Napolitano

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