mappa di Trento 1915 — da un libro di Cesare Battisti

Maurizio Napolitano
3 min readMar 22, 2017

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Cesare Battisti

Di più avrei potuto fare, specialmente nel campo statistico, se non ci fosse nel nostro paese, e nei privati e negli enti morali, una tal quale ritrosia a confidare al dominio del pubblico dati, fatti e notizie.

Cesare Battisti, Trento, 9 Settembre 1898.

Questo testo viene dalla prefazione al libro Il Trentino di Cesare Battisti.
Una frase del secolo scorso che marca ancora di più l’importanza degli open data.

http://labmod.org/maps/trento1915/mask.html

Sono venuto a conoscenza di questo testo grazie all’operato della Biblioteca Comunale di Trento con l’iniziativa di fare uso del servizio civile al fine di amplificare i contenuti di opere in pubblico dominio attraverso Wikipedia e i progetti fratelli.

Pertanto, ora, su Wikisource, si trovano anche altri libri di questo autore.
Fra questi un ulteriore libro dedicato al Trentino dal titolo “Il Trentino, cenni geografici, storici, economici” pubblicato nel 1915. La copertina riporta che nel libro sono presenti 18 illustrazioni e 19 carte geografiche a colori. Anche qui, il progetto della Biblioteca Comunale, ha lavorato per portare questo materiale su su Commons e renderlo così disponibile a chiunque creando la categoria delle illustrazioni del libro.

Il copyright scade a 70 anni dalla morte dell’autore, e, pertanto, tutto questo materiale può essere distribuito in pubblico dominio.
Molto probabilmente quel pubblico dominio a cui Cesare Battisti si appellava per poter creare le sue opere.

Fra le carte geografiche ho trovato la mappa di Trento al 1915.
Ho subito provveduto a georeferenziarla (= assegnare alla mappa delle coordinate geografiche).

Lo ho fatto usando Mapwarper, uno strumento nato grazie al contributo del progetto spacetime della Biblioteca Comunale di New York.

Da lì ho creato diversi modi per poter comparare la mappa del 1915 con oggi.
Quello più affascinante una sorta di “occhio di bue” per vedere come era la città al tempo in un particolare punto.

Questo mi permesso di scoprire e riflettere sulla storia della mia città.
Alcuni spunti:

la toponomastica delle strade

Trento al tempo era Austria. I nomi delle strade sono dedicati a microstorie locali, a personaggi illustri della città e del mondo (es. Giuseppe Verdi) ma non di certo ai personaggi del Risorgimento. Ad esempio: l’attuale Via Giuseppe Garibaldi prendeva il nome “Via della Torre”.

la destinazione d’uso dei palazzi

Si notano molte caserme nel centro storico, affascina sapere che l’attuale facoltà di Economia era la sede del istituto bacologico o che il centro culturale Santa Chiara era l’ospedale ecc..

le varie rogge e i bagni pubblici

si notano tutte le rogge che prima erano visibili dall’esterno, in particolare l’Adigetto che passava da piazza Centa a Piazza Dante. E si vede comparire la parola “bagno” al centro di piazza Centa e vicino a Via Travai (non è un caso che la via dove al tempo c’era quel “bagno” ora si chiama “Vicolo al Nuoto”)

piazze che non c’erano

Piazza Cesare Battisti proprio non esisteva (è stata costruita durante il fascismo), ed anche piazza Lodron (bombardata) e così scopro che Via Schivabriga in realtà non era così corto come ora.

strade che sono state interrotte

come quella che univa Ravina a Piedicastello interrotta dall’area ex-Italcementi

… e molto altro ancora

come la chiesa nel quartiere di San Martino che non è più stata ricostruita

Tutto questo grazie al lavoro di Cesare Battisti, del servizio civile della Biblioteca Comunale e al pubblico dominio.

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Maurizio Napolitano

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